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Fondazioni indirette - Fondazioni a pozzi, fondazioni a pali e fondazioni a diaframma

Sono un tipo di fondazioni utilizzate nel caso in cui gli strati superficiali del terreno non siano adeguati a sopportare i carichi. In questo caso si ricorre alle fondazioni indirette, che trasmettono i carichi a strati più profondi del terreno tramite pali e pozzi.

FONDAZIONE A POZZI

Fondazione a pozzi
Fondazione a pozzi

Si tratta di un tipo di fondazione ormai in disuso. Consisteva nello scavo di un pozzo a profondità tali da trovare terreno adeguatamente resistente. Successivamente si procedeva al riempimento del pozzo, con gettata di calcestruzzo o con murature, ottenendo dei piloni sopra i quali poggiare (all'opportuna quota) la base della struttura portante. A loro volta i piloni potevano essere collegati tra di loro mediante travi o archi che rendevano più rigido  e solidale il sistema.

FONDAZIONI A PALI

tipi fondamentali di pali e relativi bulbi delle pressioni. Esempio di palo poggiato su strato di terreno resistente (a) e palo sospeso (b)
tipi fondamentali di pali e relativi bulbi delle pressioni. Esempio di palo poggiato su strato di terreno resistente (a) e palo sospeso (b)

La fondazione a pali permette di raggiungere profondità del terreno adatte ad ottenere resistenze ai carichi sufficientemente resistenti, attraversando quegli starti del terreno di consistenza insufficiente.

A tale scopo è molto importante quella che viene definita "indagine geotecnica", che è un indagine volta allo stabilire il tipo di terreno e le sue caratteristiche fisico-meccaniche. L'indagine viene svolta fino alle profondità in cui si possa verosimilmente ritenere che i carichi produrranno effetti. Durante queste indagini vengono svolte delle prove penetrometiche che definiscono i valori di resistenza alla penetrazione e dell'attrito laterale. Queste prove sono eseguite attraverso l'infissione, a percussione o con opportuna pressione statica, di aste a punta conica.

I pali, come illustrato nell'immagine, possono essere di due tipi:

- pali appoggiati, in questo caso la capacità statica è conferita dal poggiarli su strati di terreno di consistenza adeguata al compito;

- pali sospesi, in questo caso la stabilità è data dall'attrito tra la superficie laterale del palo e il terreno.

Di conseguenza, come già detto, è proprio l'indagine geotecnica, e nello specifico la prova penetrometica, ad indicarci quale delle due tipologie di pali sia il caso di impiegare.

Le fondazioni a pali usualmente sono costituite da una serie di pali, distanziati tra di loro in base alla loro lunghezza e diametro, che vengono definiti palificata. 

fondazione a pali - elementi di collegamento tra la struttura portante e l'estremità dei pali
fondazione a pali - elementi di collegamento tra la struttura portante e l'estremità dei pali

La trasmissione dei carichi alla sommità dei pali da parte della struttura portante viene eseguita per mezzo di elementi di collegamento di forme simili ai plinti o alle travi rovesce (per approfondire i plinti andare qui, per approfondire le travi rovesce andare qui), dotati di irrigidimenti orizzontali.

 

Possono essere utilizzati diverse tipologie di pali in base alla differente tecnica di posa nel terreno.

FONDAZIONE A PALI INFISSI

fondazioni a pali infissi
fondazioni a pali infissi

Si tratta di fondazioni realizzate con pali i legno, calcestruzzo o acciaio. Questi pali vengono conficcati profondamente nel terreno per mezzo di una tecnica chiamata battitura. La battitura consiste nel fare cadere da una determinata altezza un pesante maglio (cioè un martello a due teste) in maniera tale che colpisca un certo determinato numero di vole (solitamente 10) in rapida successione, quest'azione viene denominata volata ed è eseguita con un battipalo (o berta). Successivamente a ciascuna volata viene misurata l'effettiva penetrazione del palo di fondazione nel terreno, che ovviamente via via che si susseguiranno le volate penetrerà sempre meno. Questa "battitura" ha fine quando si raggiunge un valore di penetrazione prefissato, chiamato rifiuto. Una volta giunti al punto di rifiuto i pali vengono tagliati ad un determinata altezza per formare il collegamento delle testate attraverso una gettata di calcestruzzo armato, realizzando in tal modo una struttura capace di ricevere i carichi che vengono trasmessi dall'edificio ripartendoli sui vari pali.

Tuttavia, risultano essere ormai in disuso a causa delle forti vibrazioni prodotte dalla battitura dei pali nel terreno, che essendo molto potenti possono raggiungere elevate profondità ed arrivare ad interessare la stabilità di edifici circostanti.

PALI DI FONDAZIONI IN LEGNO

pali di fondazione in legno - tipi di ghiere e puntazze di pali di legno
pali di fondazione in legno - tipi di ghiere e puntazze di pali di legno

Erano usati nel passato ed in special modo in terreno paludoso o comunque instabili. Generalmente hanno un diametro che varia tra i 20/25 cm e lunghezza media di 6/8 m (ma mai oltre i 15 m). Sono preferiti legno di tipo pino e larice che poi vengono trattati per aumentarne la conservazione. Infatti, la testa del palo viene rinforzata da un elemento metallico, chiamato ghiera o corona, per aumentare la resistenza alla sfibratura causata dalla battitura, mentre la punta viene potenziata con l'installazione di un ulteriore elemento metallico, detto puntazza, che ne aumenta la capacità di penetrazione nel terreno.

PALI DI FONDAZIONE IN CALCESTRUZZO ARMATO

pali di fondazione in calcestruzzo armato - dotati di ghiera nell'estremità inferiore
pali di fondazione in calcestruzzo armato - dotati di ghiera nell'estremità inferiore

I pali di calcestruzzo armato vengono prefabbricati già in stabilimento e possono arrivare ad una lunghezza massima di circa 30 metri. Inoltre, possono avere differenti sezioni, come:

- poligonale (palo Considère);

- circolare cava (palo SCAC);

- tronco conica, per aumentare l'attrito laterale con il terreno.

Possiedono un'armatura realizzata con ferri longitudinali e staffatura continua elicoidale, permettendo al palo di resistere alle sollecitazioni di trasporto e infissione. Per realizzare è necessario impiegare un calcestruzzo altamente resistente, costipato con vibrazione o centrifugazione.

Si tratta dei pali più comuni e più usati per il loro vantaggio nel poter essere costruiti con differenti forme e dimensioni in base all'esigenza e per la loro alta capacità di conservazione nel tempo anche in presenza di acque sotterranee.

PALI DI FONDAZIONE IN ACCIAIO

I pali in acciaio, nonostante alcuni vantaggi, non sono generalmente impiegati a causa dei numerosi svantaggi che possiedono. Infatti, nonostante possiedano un'alta resistenza ed un elevatissima capacità di penetrazione nel terreno, come ad esempio terreni con alte consistenze o incoerenti, ma con ciottoli, possiedono un costo elevato e sono soggetti a corrosione. Inoltre, data la loro scarsa capacità di attrito con il terreno, possono essere impiegati solamente nelle palificate appoggiate (cioè nella parte più profonda del terreno).

Ne esistono di diversi tipi:

- a sezione cava e con punta conica;

- senza punta, cioè aperti in modo che sia il terreno a penetrare al suo interno.

FONDAZIONE CON PALI GETTATI IN OPERA SENZA ASPORTAZIONE DEL TERRENO

I pali gettati in opera sono costruiti con dei tubi-forma di acciaio che vengono infissi nel terreno per battitura fino alla profondità richiesta. La particolarità è quella di operare senza asportare il terreno, che viene invece costipato nella zona circostante.

Esistono solo due tipi di pali gettati in opera senza asportazione del terreno.

PALI SIMPLEX

I pali simplex sono contraddistinti dall'utilizzo di tubo-forma con alla sua estremità una puntazza apribile. Possiede una procedura simile a quella dei pali a infissione, infatti viene battuto nel terreno fino al punto di rifiuto, e una volta raggiunto viene aperta la puntazza da cui viene fatto fuoriuscire un getto di calcestruzzo che viene disposto a strati di piccolo spessore e costipato sul fondo contemporaneamente al sollevamento del tubo-forma. Il tubo-forma ha la funzione di impedire il franamento del terreno all'interno del foro scavato.

All'interno del palo sovente viene inserita un'armatura metallica composta da ferri longitudinali e la staffatura elicoidale, che viene calata all'interno del tubo-forma prima dell'esecuzione del getto di calcestruzzo. La lunghezza dei pali simplex ha un massimale di 12 m ed un diametro tra i 40/60 cm.

PALI FRANKI

fasi di realizzazione di un palo Franki
fasi di realizzazione di un palo Franki

I pali Franki sono realizzati adoperando dei tubi-forma alla cui estremità inferiore è applicato un tappo in calcestruzzo a consistenza umida, che deve essere ben aderente alla parete del tubo. Questo tappo, durante l'infissione, impedisce al terreno di entrare all'interno del tubo, e una volta giunti al punto di rifiuto o viene fatto uscire o costituirà la base del palo di calcestruzzo. Infatti, durante il sollevamento del tubo-forma viene eseguito il getto del calcestruzzo ed il suo costipamento. In questo caso il calcestruzzo riesce a penetrare per un piccolo tratto nel terreno circostante, e anche in quale fessurazione laterale, creando rigonfiamenti laterali, che aumentano l'attrito con il terreno, ed un aumento del diametro del palo.

PALI TRIVELLATI

fasi di realizzazione di un palo trivellato
fasi di realizzazione di un palo trivellato

I pali trivellati vengono realizzati attraverso l'asportazione del terreno. Questa tecnica permette di raggiungere elevate profondità, superando gli eventuali strati più resistenti (con l'ausilio di attrezzatura adeguata) che altrimenti non avrebbero permesso di avere un valido supporto alla fondazione. Un altro importante vantaggio derivante dalla sua adozione è quello di poter analizzare la natura del terreno degli strati attraversati, insieme al poter essere posto in opera senza produrre scuotimenti e vibrazioni del terreno.

L'asportazione del terreno viene effettuato con l'impiego di sonde, benne mordenti o altre attrezzature speciali a forma eliocodale, con il preciso scopo di penetrare nel terreno contemporaneamente al tubo-forma, impedendo in questo modo il franamento delle pareti del foro.

I pali trivellati possono essere di due tipi: pali benoto e pali radice.

PALI BENOTO

Si tratta i pali adoperati principalmente in caso di diametri di misura rilevante, che possono arrivare anche a 2 metri, in modo da poter sopportare elevati carichi, e che possono raggiungere anche i 40 metri di profondità, per mezzo della possibilità di allungare il tubo-forma con elementi aggiuntivi inseriti durante l'affondo.

PALI RADICE

I pali radice, anche chiamati micropali, sono caratterizzati da diametri ridotti, tra gli 8 e i 12 cm, e agiscono sopratutto per mezzo dell'attrito laterale. Sono utilizzati per vari tipi di terreno o per rinforzare fondazioni già esistenti.

PALI ALLA BENTONITE

schema di realizzazione dei pali alla betonite
schema di realizzazione dei pali alla betonite

I pali alla betoniche sfruttano le proprietà del fango betonico che è una poltiglia più o meno densa, costituita da un particolare tipo di argilla (la bentonite) impregnata d'acqua. La particolarità di questo fango è la sua capacità di assorbire notevoli quantità d'acqua.

Vengono usati sopratutto per terreni incoerenti che presentano falde acquifere superficiali.

La sua esecuzione prevede lo scavo della sezione del palo, che gradualmente viene reso sempre più profondo nel terreno mediante l'estrazione del materiale con l'ausilio di sonde o benne, e subito riempito con il fango betonico che riempirà ogni interstizio del terreno, prevenendo il franamento dello scavo per merito della pressione esercitata e a formare un importante barriera con l'acqua che potrebbe entrare dall'esterno. Di conseguenza il tubo-forma non è più necessario. Una volta giunti al punto di rifiuto si procede al getto del calcestruzzo mediante un imbuto che lo depone a partire dal fondo del palo, comportando lo sbordamento del fango che in questo modo potrà essere riutilizzato.

Nei casi in cui sia necessaria un armatura metallica, quest'ultima potrà essere calata direttamente nel fango fino alla base del palo e solo successivamente procedere al getto del calcestruzzo. 

Questa tecnica può giungere perfino a 60 metri di profondità e diametri fino a 250 cm.

FONDAZIONI A DIAFRAMMI

fondazioni a diaframmi - fasi di esecuzione di una paratia di diaframmi per il contenimento del terreno: 1 scavo e getto di diaframmi non contigui; 2 scavo e getto di ulteriori diaframmi; 3 scavo di bancamento; 4 realizzazione dei tiranti e completamento
fondazioni a diaframmi - fasi di esecuzione di una paratia di diaframmi per il contenimento del terreno: 1 scavo e getto di diaframmi non contigui; 2 scavo e getto di ulteriori diaframmi; 3 scavo di bancamento; 4 realizzazione dei tiranti e completamento

I diaframmi costituiscono un tipo di fondazione utilizzata sopratutto in caso di necessità di opere di contenimento per sbancamenti adiacenti a edifici esistenti. Sono realizzati con tecniche simili a quelle dei pali alla betonite, ma vengono impiegate delle benne mordenti speciali che realizzano scavi larghi tra i 40 e 120 cm e con lunghezza da 150 a 300 cm. Anche qui viene utilizzato il fango betonico che permette di prevenire il franamento e rende possibile l'inserimento dell'armatura metallica ed il getto del calcestruzzo in modo da ottenere il diaframma.

Successivamente vengono scavati e gettati gli elementi contigui fino al completamento di una parete interna (paratia), che svolge il compito di contenimento del terreno via via che lo scavo va più in profondità. Vengono, inoltre, inseriti dei tiranti di ancoraggio per contrastare la spinta del terreno.



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